Mumbai, il centro finanziario dell’India, si trova ad affrontare una realtà terribile: le precipitazioni estreme uccidono in modo sproporzionato i residenti delle sue vaste aree di baraccopoli. Un recente studio pubblicato su Nature rivela che oltre l’80% dei decessi attribuibili alle inondazioni durante la stagione dei monsoni (giugno-settembre) si verificano all’interno di queste comunità vulnerabili. Non si tratta semplicemente di una questione di posizione; anche all’interno degli stessi livelli di altitudine, le popolazioni degli slum registrano tassi di mortalità dovuti alle precipitazioni significativamente più elevati rispetto alle aree non-slum.
Impatto sproporzionato sui più vulnerabili
Lo studio, analizzando quasi un decennio di dati (2006-2015), evidenzia una tendenza particolarmente preoccupante. Un solo giorno di forti piogge – 150 mm – è correlato a un aumento del 5,3% della mortalità in cinque settimane tra i bambini sotto i cinque anni. Per fare un confronto, questo è più del triplo dell’aumento dell’1,6% osservato negli adulti di età compresa tra 5 e 64 anni, e quasi il 50% in più rispetto all’aumento del 2,3% negli over 65. Anche le donne sono a rischio più elevato, con precipitazioni legate a un aumento della mortalità del 3,1% rispetto all’1,5% per gli uomini.
Questi numeri sottolineano una forte disparità: i più emarginati della città sopportano il peso più pesante del disastro indotto dal clima.
La causa principale: guasto dell’infrastruttura, non solo della posizione
I ricercatori sottolineano che il problema non è solo il luogo in cui vengono costruite le baraccopoli. Le baraccopoli non sono sistematicamente situate nelle zone più basse della città. Invece, la crisi deriva da infrastrutture inadeguate. L’urbanizzazione rapida e non pianificata nei paesi in via di sviluppo ha superato gli investimenti in servizi essenziali come il drenaggio, i servizi igienico-sanitari e la gestione dei rifiuti.
“La capacità dell’acqua, dei servizi igienico-sanitari, della gestione dei rifiuti e dei sistemi di drenaggio naturali e costruiti di far fronte alle precipitazioni è la sfida chiave comune alle città di tutto il mondo in via di sviluppo.”
Questo fallimento sistemico lascia le comunità di baraccopoli densamente popolate esposte a rischi mortali ogni volta che forti piogge coincidono con alte maree, travolgendo i sistemi di drenaggio. I ricercatori hanno scoperto che questa combinazione aumenta drasticamente il rischio di inondazioni nelle megalopoli costiere, ma le sue conseguenze sulla salute sono state ampiamente trascurate.
Un problema globale con implicazioni urgenti
Questo non è solo un problema di Mumbai. Oltre un miliardo di persone in tutto il mondo vivono nelle baraccopoli, il che le rende vulnerabili a livello globale. Lo studio avverte che l’innalzamento del livello del mare aggraverà questi rischi di inondazioni, trasformando la gestione delle inondazioni urbane in una sfida determinante per la salute pubblica, lo sviluppo economico e la pianificazione urbana.
Investire in acqua sicura, servizi igienico-sanitari e robusti sistemi di drenaggio potrebbe ridurre drasticamente i tassi di mortalità, rispecchiando i cali storici osservati nei paesi sviluppati. Tuttavia, poiché la crescita urbana si concentra nello sviluppo delle baraccopoli, comprendere il rapporto costo-efficacia di questi investimenti è ora cruciale.
I risultati dello studio chiariscono: la resilienza climatica non è solo una questione ambientale; è un imperativo di giustizia sociale. Senza investimenti mirati nelle infrastrutture e nella pianificazione urbana, le popolazioni più vulnerabili del mondo continueranno a sopportare il peso delle conseguenze più mortali del cambiamento climatico.
